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Il testamento: curiosità sui più famosi e originali

Quotidianamente, nei prestigiosi uffici notarili, si accumulano preziosi documenti e scritti che narrano una parte della storia del nostro paese. Il testamento, in particolare, può essere stravagante e originale, oppure un semplice mezzo per regolare i propri beni in modo razionale. In ogni caso, esso rappresenta un documento attraverso il quale l’autore trasmette non solo i suoi desideri, ma anche le sue visioni, le sue credenze sul mondo, la sua fede e i suoi principi morali. 

Testamenti celebri 

Uno tra i più noti testamenti fu redatto da Alfred Nobel. Egli, nelle sue ultime volontà, istituì una fondazione per assegnare annualmente un premio a coloro che avessero contribuito al bene dell’umanità attraverso le proprie opere. Dopo un necrologio molto critico scritto per errore alla scomparsa di suo fratello, Nobel iniziò a riflettere su come sarebbe stato ricordato dopo la sua dipartita e decise di scrivere un testamento per migliorare la sua reputazione. L’obiettivo di Nobel era lasciare un’eredità positiva nel mondo, cercando di superare la sua fama di inventore della dinamite e mercante d’armi. 

Altri testamenti divennero celebri per le richieste insolite dei loro autori. Un esempio è quello di Gene Roddenberry, creatore di “Star Trek”. L’uomo chiese di far spedire le sue ceneri nello spazio, un desiderio che fu esaudito. La cantante Janis Joplin, invece, destinò una somma di denaro ai suoi amici per organizzare una festa in sua memoria.

 Testamenti stravaganti

Alcuni testatori hanno formulato disposizioni stravaganti. Per esempio, il giurista e scrittore inglese Francesco Bacone lasciò la maggior parte della sua casa e delle sue terre alla servitù, un comportamento del tutto insolito per l’epoca. Ci sono anche coloro che, nei loro testamenti, hanno pensato ai loro animali domestici. Una donna americana di New York lasciò un milione di dollari al suo cane, un terrier malese, affinché potesse godere di prelibatezze alimentari e di ogni sorta di comfort.

Ultimi desideri non eseguiti

Non sempre le ultime volontà testamentarie vengono attuate. A volte a causa di richieste oggettivamente irrealizzabili, oppure perché gli eredi o gli amici del defunto prendono decisioni diverse. Un esempio è dato dallo scrittore inglese Charles Dickens, il quale aveva chiaramente espresso nel suo testamento il desiderio di non avere un funerale pubblico. Nonostante ciò, si organizzò una cerimonia funebre di Stato in sua memoria, fermando l’intera nazione. 

Allo scrittore latino Virgilio toccò una sorte simile. Il poeta aveva ritenuto la sua opera più celebre, l’Eneide, incompleta e non avrebbe mai voluto che qualcuno la leggesse. Tuttavia, i suoi amici decisero diversamente, consentendo all’opera di giungere fino a noi. Una situazione analoga si verificò alla scomparsa dello scrittore Franz Kafka, il cui amico Max Brod, come esecutore testamentario, avrebbe dovuto distruggere le numerose opere incompiute. Tuttavia, Brod scelse di non adempiere a queste ultime volontà, garantendo che tutti i testi di Kafka fossero pubblicati, contribuendo così a far diventare Kafka uno dei romanzieri più letti e venduti al mondo. 

 

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